Tra i luoghi patrimonio dell’Unesco e quindi dell’umanità
quest’anno è entrato nell’elenco anche il Giardino di Boboli a Firenze.
Costruito a partire dal XV occupa un’area di circa 45.000 metri quadrati sulla
collina posta dietro Palazzo Pitti, residenza granducale dei Medici a partire
dalla metà del Cinquecento, dei Lorena poi e infine dei Savoia. E’ uno degli
esempi più importanti al mondo di giardino all’italiana e da considerarsi museo
a cielo aperto poiché vi si trovano statue antiche e contemporanee come quelle
dello scultore polacco Igor Mitoraj.
Iniziato dall’architetto Niccolò Tribolo, il giardino fu
ampliato e abbellito dall’Ammannati e dal Buontalenti e poi nel Seicento da
Giulio Parigi. Camminando per vialetti costeggiati da cipressi e cespugli sagomati
dalle abili mani dell’uomo si intravedono laghetti e grotte artificiali,
splendide fontane rinascimentali come quella del Nettuno, tempietti e ninfei,
vasti prati abbelliti nella stagione primaverile dai grandi orci in terracotta
dell’Impruneta con limoni e arance (che nel Rinascimento rimandavano al mito
greco delle mele d’oro delle Esperidi) e in lontananza il panorama di Firenze
con le sue torri antiche, le chiese di marmo e la grande cupola del
Brunelleschi.
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