Il pendente conservato al British Museum di Londra è in
oro e raffigura l’Agnus Dei (l'agnello di Dio, ovvero Cristo) adagiato su un libro chiuso. Una perla “barocca”
compone la parte centrale del corpo dell’Agnello; il ventre, il collo, le zampe
anteriori e posteriori sono invece modellati in oro con smalto bianco che
simula il vello dell’animale. Il libro ha una ricca legatura composta da due
fibbie impreziosite da due rubini tagliati a tavola. La spina dorsale del libro
è divisa in tre sezioni in rilievo, scanalati e smaltati di bianco, che la
dividono in pannelli decorati con elementi vegetali su sfondo azzurro. I
restanti tre lati del libro contengono l’iscrizione in latino e a lettere maiuscole
smaltate ECCE AGNVS DEI. La parte superiore e quella inferiore del libro
sono lavorate a traforo, smaltate di
rosso, bianco, blu e decorate con motivi a volute. Quattro catene di
sospensione sono legate ad altrettanti anelli d’oro fissati agli angoli della
coperta superiore del libro; sulla sommità di esse troviamo un cartiglio in oro
smaltato, decorato da volute e dal quale pende una piccola perla.
Nel Llibres
Passanties, conservato al Museu d'Història de la Ciutat di
Barcellona, sono raccolti una serie di disegni preparatori che dimostrano come
questo tipo di gioiello fosse di gran moda in Spagna, e non solo, all’inizio del secolo XVII.
Fin dal XV
secolo l’Agnus Dei venne utilizzato con valore talismanico e ne è prova la vasta quantità di oggetti orafi recanti tale immagine giunti
fino a noi e che oggi figurano in numerosissimi musei. Presso i primi
cristiani, per esempio, la figura in cera dell’Agnello Divino, profumato
dall’olio cresimale, veniva portato al collo come amuleto creduto capace di
cancellare tutti i peccati compiuti e nel Trecento in un poema latino della scuola di Salerno viene menzionato
l’Agnello di Dio che salva da ogni male.
Tali
pendenti erano di moda anche in Italia; nell’inventario di gioie di Camilla
Martelli (seconda moglie del Granduca Cosimo I de' Medici) redatto il 21 aprile 1574 figura: “Un Agnus Deo legato in oro smaltato
et otto perle intorno appiccato a tre catenuzze d’oro”. Anche
nell’inventario delle gioie di Ferdinando II de' Medici compare “n° 17 Un gioiello
lavorato alla spagnola con una Croce in mezzo et à piede de detta croce per
dentro un Agnellino smaltato de bianco tutto pieno de diamanti sottili et il
rovescio smaltato di bianco e nero. ”
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