Uno dei gioielli di Firenze è Palazzo Davanzati da poco
riaperto al pubblico dopo un ventennale restauro. E’ il museo della casa
fiorentina antica, costruito intorno alla metà del 1300 da una benestante
famiglia di mercanti, i Davizzi, che superarono il concetto di casa-torre
medievale (vedi le torri di San Gimignano) ampliando gli spazi abitativi e
creando il prototipo di quello che sarà il palazzo rinascimentale. Ceduto nel
1578 a Bernardo Davanzati, mercante ed erudito, rimase alla famiglia fino alla
prima metà dell’Ottocento quando l’ultimo esponente della stirpe, Carlo, si
suicidò senza lasciare eredi. Dopo essere stato diviso in appartamenti e aver
subito diverse modifiche fu acquistato da un antiquario, Elia Volpi, che, dopo
averlo riportato all’antico splendore e arredato con mobili e suppellettili
d’epoca lo aprì al pubblico nel 1910 diventando ben presto la meta preferita di
collezionisti stranieri che una volta tornati in patria si facevano costruire
dimore simili arredandole con gli oggetti d’antiquariato acquistati in Italia.
Dal 1951 è proprietà dello Stato Italiano.
Sulla facciata si affacciano tre file di ampie finestre ad
arco e tra il primo e il secondo piano troneggia il grande stemma dei
Davanzati. Sono ancora visibili gli erri, i lunghi bastoni sopra i quali
venivano stesi i panni ad asciugare ma anche i drappi più preziosi in seta,
velluti ricamati e broccati esposti in occasioni di feste e cerimonie
importanti della famiglia o della città, vi venivano attaccate anche gabbie con
uccellini, in alcuni affreschi si vedono addirittura scimmiette che vi
passeggiano sopra,. Al posto degli originari merli nel Cinquecento fu aggiunta
all’ultimo piano l’altana, ovvero la loggia coperta.
All’interno sono state riprodotte le stanze d’abitazione
con gli originali affreschi trecenteschi che riproducono fantasie di stoffe
oltre i quali si intravedono giardini con alberi da frutto, oppure vi sono
raccontate antiche leggende come quella della Castellana di Vergi. Gli arredi
vanno dal XV al XVII secolo. Troviamo la cucina posta ai piani alti affinché i
fumi e gli odori non invadessero le altre stanze, la sala da pranzo, le camere
da letto, la sala di rappresentanza (o madornale) dove si intrattenevano
gli ospiti e coloro con i quali il padrone di casa trattava affari e persino l’agiatoio,
cioè il bagno.