moretta

venerdì 1 febbraio 2013

Antichi dolci, moderna bontà

















 Per sapere che tipo di dolci i nostri antenati erano soliti gustare a fine pasto o durante i banchetti organizzati per le feste comandate, Carnevale o ricorrenze familiari come battesimi e matrimoni, possiamo chiedere aiuto alle numerose "nature morte", genere artistico particolarmente amato in epoca barocca e nel Settecento.
Tra i pittori specializzati in questo genere c'era il napoletano Tommaso Realfonso, detto Masillo (1677-1743). In una tela conservata a Roma in una collezione privata si vedono appoggiati su una tavola due vassoi contenenti a sinistra dei biscotti che assomigliano alle moderne zeppole di patate o anche a quelle che a Napoli chiamano gli "scauratielli", e al centro dolci dalla forma rettangolare decorati con scorze di arancia candita che ricordano i "raffioli" ricoperti di glassa allo zucchero. Biscotti di pasta dolce, fritti o fatti al forno e passati nello zucchero o glassati si trovano nella tradizione dolciaria di altre regioni italiane, per esempio molto simili anche nella forma a goccia o tonda come si può vedere nel primo vassoio a sinistra sono i "torcetti" piemontesi e i taralli pugliesi oppure le molte varietà di ciambelline.
Nel Seicento a Napoli erano molto apprezzati piccoli dolcetti spesso ripieni di miele, confettura di frutta o crema, quelli più ricercati erano prodotti nei monasteri e venivano acquistati dall'aristocrazia e dalla ricca borghesia, serviti nei salotti accompagnati da rosoli, zabaioni e altri liquori dolci

8 commenti:

  1. Molto, molto, molto interessante! Che curioso scoprire le usanze di un bel passato.. anche a livello culinario! Che fascino! :) Da archeologa non potevo che apprezzare questo tuo blog veramente ben fatto e piacevole! Complimenti! Un bacione!

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  2. Grazie Ely e grazie anche a te Barbara

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  3. bELLO ED INTERESSANTE!!!che bello conoscerti! potremmo scambiarci notizie... io insegno storia del costume... complimenti e a prestissimo allora

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  4. Ciao (non so il tuo nome), io all'università sono stata in bilico se laurearmi in stora del costume o in arte applicate, poi è prevalso l'interesse per quest'ultima ma l'amore per gli abiti antichi è rimasta. Tu hai un blog?

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  5. interesanti queste notizie! conoscere il passato è il modo migliore per capire il presente, soprattutto le tradizioni nn vanno dimenticate poichè solo conoscendole si può fare innovazione!!
    in cucina più che mai!
    un saluto

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  6. Ciao Serena , ho apprezzato molto il tuo post e sono felice di aver trovato una entusiasta deo costumi del passato come te ! Io per hobby riproduco gioielli realmente esistiti ( li ripropongo uguali a come si vedono dipinti nei quadri che restauro per lavoro ) ..se ti va dai un'occhiata al mio blog ... Arrivederci a presto !!!

    http://alizarinaart.blogspot.it/search/label/Riproduzioni%20di%20GIOIELLI%20ANTICHI

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