Figlia di un notaio bolognese e ricordata come
unica donna esperta nell’arte della scultura nella prima metà del Cinquecento,
Properzia de’ Rossi fu lodata da Vasari sia per il suo indiscusso genio
artistico sia per la sua bellezza e sensualità: «fu del corpo bellissima, e sonò, e cantò ne'
suoi tempi, meglio che femmina della
sua città». Aveva studiato disegno presso l’incisore Marcantonio Raimondi e
pare fosse diventata abilissima nell’incidere noccioli di frutta, per lo più di
ciliegia e pesca, con scene affollate o miriadi di teste finemente dettagliate.
Di questa sua singolare abilità abbiamo due esempi: il pendente con nocciolo di
ciliegia intagliato con più di cento teste con una cornice in oro smaltato a
guisa di corona d’alloro, diamanti e una perla esposto al Museo degli Argenti
di Firenze e il pendente con nocciolo di ciliegia con 185 teste intagliate,
cornice in oro smaltato e perla conservato a Dresda. Sono due gioielli
straordinari ed è impossibile non rimanere a bocca aperta davanti a tanto virtuosismo.
Dopo una vita inquieta fatta di successi e trasgressioni morì nel 1530 di peste
a 39 anni.
Nessun commento:
Posta un commento