Trasferitasi col marito a Firenze nel 1564 la nobile
veneziana Bianca Cappello non avrebbe mai immaginato che la sua vita sarebbe
cambiata dopo aver conosciuto il nuovo Granduca di Firenze, Francesco I de
Medici. Rinomata per la sua bellezza e raffinatezza, Bianca si era sposata a
soli 15 anni con un gentiluomo fiorentino che l’aveva ingannata sulle sue reali
condizioni economiche, risultando poi un mezzo spiantato tanto da farla vivere
modestamente e in ristrettezze. Anche Francesco aveva problemi matrimoniali,
legato ad una donna straniera che non amava, Giovanna D’Austria, piuttosto
bruttina, claudicante, senza interessi e con ancor meno cultura, che a quanto
pare era solo capace di dargli figlie femmine e non l’erede che avrebbe
perpetuato la stirpe medicea. Tra i due fu amore a prima vista e lui seppe
sedurla con un corteggiamento serrato, gioielli, abiti preziosi e la
ristrutturazione di un antico palazzo quattrocentesco a due passi da palazzo
Pitti residenza granducale. Rimodernato da Bernardo Buontalenti il palazzo, che
diventerà il nido di una delle più chiacchierate storie d’amore del
Rinascimento, subì cambiamenti soprattutto a pian terreno dove l’architetto
aprì due grandi finestre ai lati del portone d’ingresso sormontato dallo stemma
dei Cappello. Sotto i davanzali venne inserito un motivo particolare, un
pipistrello ad ali spiegate che diventerà simbolo di protezione della casa dai
pericoli esterni. La facciata fu splendidamente decorata a graffito da
Bernardino Poccetti a partire dal 1574.
Rimasti entrambi vedovi (il marito di lei morì assassinato in
circostanze poco chiare e non pochi furono i sospetti che il mandante fosse
proprio il Granduca) Bianca e Francesco poterono finalmente sposarsi nel 1579.
Mai amata dai fiorentini, tanto meno dal potente fratello del marito, il
cardinale Ferdinando de’ Medici, la loro storia d’amore ebbe un tragico
epilogo. Mentre erano in una delle ville di famiglia si ammalarono entrambi di
forti febbri e morirono dopo giorni di agonia a breve distanza l’uno
dall’altra. Tale simultaneità di eventi ha fatto nascere il sospetto che la
causa della morte sia stata un avvelenamento e a volerlo sarebbe stato proprio
Ferdinando. A tutt’oggi i risultati della ricerche effettuate non hanno risolto
il mistero. Resta lo splendido palazzo di Bianca a testimonianza di un’epoca in
cui l’arte diventava uno dei tanti modi per parlare al cuore della persona
amata.
La giovane Bianca Cappello in un ritratto di Lavinia Fontana |
Nessun commento:
Posta un commento