Entrando a Palazzo Vecchio a Firenze si accede subito
ad un ampio cortile quadrangolare con al centro una fontana in porfido sormontata
da un puttino bronzeo, opera del Verrocchio. Tale ambiente fu progettato nel
1453 da Michelozzo, l'architetto prediletto dei Medici ma un secolo più tardi
il suo originario rigore venne stravolto. Il nuovo signore di Firenze,
Francesco I de Medici, aveva ottenuto la mano di Giovanna d'Austria, sorella dell'imperatore
Massimiliano II. Non fu un matrimonio d'amore ma di convenienza. La futura
granduchessa non era proprio una bellezza, piccola di statura e sgraziata, non
colta e incapace dunque di apprezzare le raffinatezze della cultura fiorentina, soffriva inoltre di una malformazione alla
colonna vertebrale. Il matrimonio fu celebrato con grande sfarzo il 18 dicembre
1565 e in quell'occasione Giovanna potè vedere il cortile di Palazzo Vecchio
trasformato in suo onore dal genio artistico di Giorgio Vasari. Le colonne
erano state decorate con stucchi dorati e alle pareti, entro riquadri, erano
state affrescate le vedute di alcune città dell'Impero asburgico - Praga; Graz,
Bratislava, Vienna, Linz, Innsbruck - circondate da grottesche e imprese
araldiche affinché la sposa guardandole non avesse nostalgia della sua terra
d'origine. Una premura solo apparente visto che Francesco I già frequentava
assiduamente una nobildonna veneziana. Bianca Cappello, la sua amante
ufficiale. La vita a corte per Giovanna non fu facile, disprezzata dalle
cognate soprattutto dopo aver dato al marito solo figlie femmine tra le quali
Maria, la futura moglie del re di Francia Enrico IV, e inoltre dovette anche
subire le angherie della rivale quando questa cominciò a sbandierare ai quattro
venti di aver dato al casato mediceo finalmente l'erede maschio tanto atteso,
cosa poi rivelatasi non vera. Solo nel 1577 Giovanna partorì un figlio, Filippo
morendo però l'anno dopo per le complicazioni dell'ennesima gravidanza. Non è difficile
immaginare la triste principessa passeggiare per il cortile affrescato per lei
con le città della sua terra d'origine piangendo forse il suo avverso destino
in una Firenze bellissima ma che non riuscì mai ad amarla.
Bellissimo. Grazie per i Suoi post, che godo sempre.
RispondiEliminaGrazie :)
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