All'interno di Palazzo
Vecchio a Firenze c'è un piccolo gioiello, lo Studiolo di Francesco I de'
Medici la cui decorazione pittorica fu completata nel 1575. Appassionato di
scienza e di alchimia Francesco si era ritagliato un piccolissimo spazio rettangolare
con volta a botte all'interno del quale raccoglieva oggetti preziosi e
all'epoca considerati delle autentiche rarità, una sorta di Wunderkammer, una
stanza delle meraviglie dove, negli armadi a muro, erano conservati e
collezionati coralli, avori, conchiglie, minerali, pietre preziose e perle
dalle strane forme, uova giganti di struzzo, scherzi della natura come pesci a
due teste, animali impagliati e piante essiccate provenienti da terre lontane,
ma anche reperti archeologici e monete antiche.
Allo Studiolo era possibile
accedere solo dalla camera da letto di Francesco, era quindi una stanza segreta
e privata ricoperta da due registri di pannelli dipinti dietro i quali si
trovano armadi per riporre gli oggetti da collezionare, la porta d'accesso e
altre due piccole porte che immettevano in altrettanti piccolissimi ambienti.
La porta attuale che immette nello Studiolo passando dal Salone dei Cinquecento
è un'aggiunta moderna.
Sui pannelli lignei una nutrita squadra di artisti
capitanati da Giorgio Vasari dipinsero scene mitologiche che probabilmente rimandavano
ai materiali conservati all'interno, un esempio di ciò potrebbero essere le
scene con La pesca delle perle di Alessandro Allori e La pesca del corallo
dello stesso Vasari.
Dopo l'improvvisa morte
di Francesco, nel 1590 lo Studiolo fu smantellato e i pannelli pittorici divisi
tra gli Uffizi e Palazzo Pitti. Solo agli inizi del Novecento si decise di
ripristinarlo perchè fosse fruibile al pubblico e permettendo così la visione
di un gioiello rinascimentale unico nel suo genere.
A. Allori, La pesca delle perle |
G. Vasari, La pesca del corallo |
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